In questo articolo ri propongo un approfondimento che ho avuto occasione di fare sul suolo, l’occasione era Ecofuturo festival, dove mi hanno chiesto di parlare di questa risorsa non rinnovabile tramite le mie conserve di bosco, che sono delle ottime lenti di ingrandimento per osservare un aspetto tanto microscopico quanto fondamentale per l’ecosistema che ci accoglie.
Il suolo è la pelle del pianeta, ma è una superficie con un suo spessore e delle caratteristiche che lo distinguono dal sottosuolo. Nel suolo c’è la possibilità di accogliere la vita animale e vegetale.

Puoi fare una grossolana analisi del suolo con un vasetto di vetro e dell’acqua. Prendi un campione di terreno, mettilo nel vaso e riempi d’acqua.
Miscela e lascia depositare.
Gli elementi si depositeranno in base a peso e dimensione dei componenti, avrai nell’ordine: lo scheletro, sabbia, limo, argilla. In base alla loro presenza in percentuale si hanno diversi tipi di suolo.

5 cm di suolo in 1000 anni
Servono 1000 anni perché si generino in natura 5 cm di suolo.É un lento lavoro ad opera di decompositori e detritivori che trasformano sostanza organica morta in nuova vita. Tutto avviene nell’equilibrio dell’ecosistema.

Il bosco è anche suolo
Nella definizione di bosco è incluso tutto ciò che forma l’ecosistema che lo contraddistingue, quindi vegetazione arborea e arbustiva, erbacee, sottobosco, e il suolo su cui tutto poggia. Nella tutela del bosco si lavora per garantire la biodiversità e la salvaguardia degli habitat caratterizzati da flora, fauna e minerali.

La fauna del suolo
Il suolo è ricco di vita per lo più invisibile perchè troppo piccola per l’occhi umano, ciò che è visibile cerca comunque di fuggire al nostro sguardo che spesso non riconosce il ruolo di queste creature nell’ecosistema.

La flora del suolo
La parte aerea delle piante che vediamo ha sempre un corrispettivo nel suolo, spesso di pari dimensione ed estensione. Nel suolo le affondano le radici e risiedono le dispense delle piante: rizomi, tuberi bulbi e radici ingrossate. Le piante prendono dal suolo nutrienti e acqua, tornano poi al suolo come nutrimento per meso e micro fauna.

Terreni lavorati
Le lavorazioni tradizionali comprimono il terreno distruggendo la vita che lo abita e creando strati impermeabili che impediscono alle radici e all’acqua di andare in profondità rischiano ristagni che portano a marciume delle radici. Il suolo nudo è più aggredibile dal vento e fa evaporare più velocemente l’acqua che contiene. Lavorare meno la terra e pacciamare il terreno con sfalci e foglie secche riporta equilibrio fra acqua, nutrienti ed energia solare.


Sostanze chimiche
Somministrare fertilizzanti chimici anziché stimolare la naturale formazione di suolo ricco e nutriente, rende il terreno sempre più povero e dipendente da quantitativi sempre maggiori. I pesticidi uccidono tutte le forme di vita, eliminando quelle che danneggiano le piante ma anche quelle che potrebbero concorrere ad una crescita sana. Utilizzare compost e rispettare la vita del suolo consente di ridurre la necessità di fertilizzanti e richiede, e permette, l’eliminazione di pesticida.


Principi di agricoltura conservativa rispetto al suolo
Ridotta lavorazione
Eliminare l’aratro e lasciare le radici delle piante morte consente alla vità del suolo di prolificare e rendere il terreno ricco di nutrienti per le nuove piante e accogliente perché le radici possano svilupparsi al meglio.

Rotazione
La rotazione delle colture consente al suolo di rigenerarsi e dare ad ogni vegetale le sostanze di cui necessita senza esaurirsi e mantenendo un equilibrio.

Cover crops
Seminare alcune piante specifiche attorno agli ortaggi arricchisce di sostanze nutrienti o protettive il suolo, aiuta a trattenere CO2 e umidità, riduce la possibilità di crescita di spontanee non gradite.

Biodiversità
La biodiversità arricchisce l’ecosistema, usare gli animali integra l’equilibrio, dare spazio ad alberi e perenni da continuità ai processi ciclici della Natura.

Ecco le cose importanti da sapere sul suolo, sono solo degli spunti che spero inneschino in te la curiosità necessaria a conoscere meglio questa risorsa non rinnovabile, perché la conoscenza è sempre il primo passo verso il rispetto.
Ti ricordo che se vuoi c’è uno spazio dove possiamo confrontarci ‘chiacchierando’ per scambiarci domande, consigli e scoperte, si chiama ‘Chicchere e Chiacchiere’, qui invece torno il 18 del prossimo mese, ti aspetto.
